I Piani di Risanamento costituiscono uno strumento di primaria importanza per gli imprenditori e sono rappresentati da documenti programmatici contenenti le strategie da intraprendere sia nell’ambito di un percorso di risanamento aziendale, sia al di fuori di esso.

Per poter parlare di piano di risanamento è necessario che l’impresa versi in uno stato di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario.

I destinatari del piano

Il piano assume un ruolo importantissimo non solo per il management aziendale ma anche per tutti gli stakeholders aziendali.

I principali destinatari del piano di risanamento sono, oltre ai soci che non partecipano alla gestione, tutti i soggetti che hanno un interesse particolare nei confronti della società o sono legati ad essa da rapporti contrattuale come, ad esempio, dipendenti, creditori, clienti e, in ogni caso, tutti i soggetti coinvolti nel risanamento.

Il piano di risanamento è fondamentale per comunicare le prospettive e gli obiettivi dell’azienda, nonché per misurare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali correttivi.

I principi generali per una corretta redazione del piano

La redazione di un piano di risanamento aziendale presuppone la rispondenza a criteri di Completezza, Comprensibilità e Veridicità.

È importante che il piano sia tempestivo per evitare situazioni di crisi o di insolvenza.

La redazione del piano richiede la disponibilità di risorse, informazioni e conoscenze tecniche, che spesso richiedono il supporto di consulenti esterni. Il piano deve descrivere la situazione attuale dell’impresa e gli obiettivi da raggiungere.Il piano deve necessariamente descrivere la situazione reale in cui versa l’impresa ed indicare gli obiettivi che si intendono conseguire all’esito dello stesso.

Il piano di risanamento dovrebbe includere l’oggetto, un intervallo temporale definito (generalmente 3 o 5 anni), la data in cui è stato predisposto, i riferimenti contabile riportati nei rispettivi esercizi di riferimento, l’approvazione da parte dell’organo amministrativo, l’eventuale strumento giuridico di composizione della crisi da adottare ed ogni altra informazione utile al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

È importante che il piano descriva dati aziendali e operazioni da attuare in modo analitico.

Sarà necessario che il piano comprenda una descrizione dell’azienda, dell’assetto proprietario e dirigenziale, dell’analisi del mercato di riferimento, una diagnosi sulla natura e sulle cause della crisi, una descrizione delle strategie da attuare e degli eventuali correttivi da adottare.

La strategia di risanamento

La sezione più importante del piano di risanamento è la strategia che il management aziendale intende adottare per superare le difficoltà.

Le ipotesi alla base delle strategie di risanamento devono essere coerenti con il contesto generale e settoriale in cui opera l’impresa.

Alcuni interventi di risanamento possono includere modifiche all’assetto industriale o finanziario dell’impresa, modifiche della produzione o del metodo di commercializzazione, riorganizzazione dei dipendenti, pianificazione di nuovi investimenti e/o disinvestimenti di assets non strategici, razionalizzazione dell’indebitamento.

Tali interventi vengono generalmente dettagliati nel c.d. Action plan che ne descrive tempi e modalità di attuazione secondo previsioni prospettiche basate, il più possibile, su dati attendibili e veritieri.

La esecuzione ed il monitoraggio del piano

Al fine di evitare che discostamenti dalle previsioni del piano possano comprometterne la corretta esecuzione dello stesso, è necessario che vi sia una costante attività di controllo e monitoraggio delle attività poste in esecuzione del piano stesso.

Risulta di primaria importanza prevedere dei sistemi di controllo che consentano la tempestiva attuazione, ove necessario, di correttivi o modifiche.

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